L’opportunità di realizzare una nuova iniziativa formativa in relazione alla tema Benessere Organizzativo nasce da alcune precise istanze di particolare attualità.
L’attenzione e l’impegno dell’Amministrazione pubblica in generale, sul tema del Benessere Organizzativo pare, negli ultimi anni, ridimensionato.
Nonostante le assunzioni formali di molti e le leggi che ne prescrivono la tutela e l’osservazione (D.lgs 150/2009), l’imposizione di tagli e le emergenze organizzative che ne sono conseguite hanno di fatto derubricato il benessere dei lavoratori e delle organizzazioni ad un aspetto secondario delle vita lavorativa delle Amministrazioni.
I dati sono chiari in tal senso: nel 2004 erano oltre 15mila i questionari compilati ed inviati al Dipartimento della Funzione Pubblica, nel 2012 risultavano pervenuti 2.555. E’ legittimo credere che, senza azioni di sostegno e rilancio, tale pratica sarà del tutto abbandonata. Dalla lettura dei questionari emerge che in meno di 10 anni la percezione di alcuni aspetti della vita delle amministrazioni non è affatto migliorata.
Pare dunque che questa politica di gestione del capitale umano sia stata tralasciata, ma ciò appare ancor più grave poiché tale disattenzione non trova giustificazioni nella mancanza di risorse nè nella mancanza di supporto teorico o normativo (vedi anche la recente istituzione dei CUG (Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni).
E’ recente (maggio 2013), infatti, la revisione dei “Modelli per la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di misurazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico” che la CIVIT ha approvato auspicando, attraverso la revisione del testo fornito agli OIV (Organismi di valutazione), una ampia partecipazione delle Amministrazioni.